Da qualche anno uno dei percorsi di alternanza scuola-lavoro del liceo scientifico G.B. Grassi prende il nome di RiA – Research in Action (Ricerca in azione). Nome che è stato suggerito da un collega che insegna matematica e fisica nel liceo. Successivamente, con nostra sorpresa, abbiamo scoperto che l’acronimo RiA è anche una parola in inglese, ereditata dallo spagnolo.
La parola ria in inglese infatti significa estuario, in particolare (dalla definizione che ne da l’Oxford Living Dictonaries)
… A long, narrow inlet formed by the partial submergence of a river valley … the rias or estuaries contain very peculiar ecosystems which often contain important ampounts of fish (a causa della loro natura, le rias o estuari contengono ecosistemi molto particolari che spesso contengono grandi quantità di pesce – www.eurotomic.com/spain/the-rias-altas-in-spain.php).
E quindi questo prodotto che sarà realizzato e ampliato negli anni grazie all’attività di alternanza scuola-lavoro sarà un luogo virtuale dove pescare (molto) materiale per la didattica laboratoriale e per l’introduzione della matematica applicata nella scuola.
Le motivazioni che hanno spinto me e il consiglio di classe a scegliere proprio questo tipo di attività sono raccontate nella pagina Come tutto ebbe inizio.
Il percorso è, in un certo senso, diventato istituzionale e dopo la prima classe, è stato proposto ad altri studenti che hanno, a modo loro, seguito la stessa strada (seguendo questo collegamento è possibile scaricare il progetto così come è stato presentato nel liceo).
L’alternanza scuola-lavoro
L’alternanza scuola-lavoro non è una completa novità, gli istituti tecnici e professionali da tempo si erano attivati per percorsi formativi che prevedessero la collaborazione con enti esterni alla scuola. La vera novità è l’estensione anche ai licei per i quali, però, l’obiettivo è anche quello di orientare gli studenti alla prosecuzione degli studi.
La nostra idea di alternanza scuola-lavoro parte proprio da quest’ultima considerazione, abbiamo quindi costruito un percorso in cui gli studenti hanno sperimentato la vita del ricercatore cercando di analizzare fenomeni, costruire strumenti di misura e risolvere problemi lavorando su dati sperimentali forniti da alcuni istituti del CNR di Roma, con l’idea che la matematica può servire a costruire un modello per il problema proposto e può fornire i metodi e gli strumenti per risolvere il problema stesso.
Il prodotto finale di un anno di lavoro, oltre ai risultati ottenuti manipolando le misure sperimentali, è una serie di fascicoli, disponibili nella pagina download di questo stesso blog, in cui eventuali lettori sono invitati e guidati a ripetere l’esperienza, cercando soluzioni e sperimentando metodi.