Menu Chiudi

Racconti da una terra lontana

Racconti da una terra lontana - copertina

Un esperimento di game-telling

Racconti di una terra lontana si può scaricare e leggere gratis: http://luridoteca.net/material/Racconti-di-una-terra-lontana.pdf. Per godere al meglio dell’esperienza è preferibile utilizzare Adobe Acrobat Reader per aprire il file PDF. Racconti di una terra lontana è opera di Daniel Aucoturier, Chiara Cipolla, Daniel Andrei Condrea, Miriam Tomassi e Gualtiero Grassucci. La storia è nata nell’ambito di Accademia ludica, la ludoteca del liceo Grassi di Latina.

Da quel momento è nata un’idea: perché non scrivere una storia da giocare? Una narrazione che si intreccia con Zombicide: Black Plague, in cui i lettori-giocatori plasmano il racconto con le loro scelte e abilità nel gioco. Una storia a bivi che si interrompe qui e là per sfide e missioni di Zombicide, i cui esiti influenzano il corso della trama. Così è nata Racconti da una terra lontana. Grazie all’intelligenza artificiale, siamo riusciti a trasformare un sogno in realtà, sviluppando una narrazione immersiva e interattiva e creando le immagini che arricchiscono il PDF che guida la storia e il gioco.

È una storia creata attorno a Zombicide Black Plague per far immergere i lettori-giocatori in un racconto il cui dipanarsi è deciso dalle loro scelte e dalla loro abilità nelle partite al gioco! Una storia a bivi che qui e là si interrompe chiedendo ai giocatori di cimentarsi in una missione Zombicide Black Plague i cui esiti avranno poi effetto sulla storia.

Racconti da una terra lontana è una storia da giocare. Il racconto è guidato da un PDF che introduce i giocatori nelle misteriose Terre di Maelem, descrive i luoghi attraversati nel corso del loro viaggio, narra gli eventi e, a volte, chiede loro di sedersi al tavolo e giocare una partita a Black Plague i cui esiti avranno effetto sulla storia. Il documento PDF creato non si sfoglia, si esplora solamente utilizzando i collegamenti e i pulsanti che guidano i giocatori nelle loro scelte, presentano le missioni e narrano gli eventi.

Le situazioni e gli scenari cambiano in base al tempo che passa, alle azioni precedenti e alle scelte dei lettori. Il PDF ricorda i luoghi visitati, i personaggi incontrati e gli oggetti raccolti conservando contemporaneamente memoria dello scorrere del tempo.

Lo sviluppo del racconto è nelle mani dei lettori-giocatori. Perché sono loro che dovranno decidere l’esito degli incontri con i personaggi incontrati durante il cammino ma, soprattutto, fare del loro meglio nelle missioni Zombicide perchè le Terre di Maelem sono un luogo affascinante ma anche pericoloso e una misteriosa piaga sta devastando città e villaggi.

La storia ha numerosi finali, non tutti positivi, e alcuni di questi richiederanno scelte importanti.

Il punto di forza del progetto sta nella commistione e integrazione del gioco con la narrazione, piegando a volte il racconto alle regole di Zombicide o, al contrario, aggiustando le regole del gioco perché si adeguassero alla storia che volevamo raccontare.

Nella realizzazione abbiamo fatto un uso intensivo dell’intelligenza artificiale, senza sarebbe rimasto un sogno irrealizzabile (se non in tempi troppo lunghi per un anno scolastico). Una volta progettata la ragnatela di interazioni tra luoghi, momenti e personaggi la IA ci ha aiutato a sviluppare la narrazione a partire dalla descrizione degli eventi che avevamo immaginato. Altrettanto importante è stata la possibilità di sviluppare le immagini che corredano il PDF che guida la storia e il gioco, queste sì impossibili per il gruppo di lavoro visto che non c’erano le competenze necessarie.

Nel complesso, a ragazzi e ragazze è stato chiesto di:

  • imparare a progettare una rete di eventi utilizzando strumenti software opportuni
  • utilizzare rudimenti di programmazione per realizzare il documento PDF evoluto
  • ragionare sulle regole di un gioco, soppesando attentamente le modifiche
  • apprendere i principi dell’editoria elettronica
  • usare l’IA per i propri scopi, guidando lo strumento verso gli obiettivi che ci eravamo prefissati
  • sperimentare metodi di collaborazione digitale e a distanza per ottimizzare i tempi di lavoro

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *