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Progetto

Vogliamo che il mondo sia fonte di osservazione, di scoperta, di analisi.

Frutto della collaborazione con Graziella Beltrami, Bruno Carroccia, Pina D’Arrigo, Lucilla Galterio, Silvia Lumaca, Giovanna Martino, M. Letizia Parisi, Massimo Petrini

Alcune presentazioni del progetto (in convegni, premi, concorsi, …) si possono trovare nella pagina Download di questo blog mentre il progetto, così come è stato presentato nel liceo, si può scaricare seguendo questo collegamento.

Fare scienza

SkylineLa scienza non è solo identificabile con la formula, il modello, la teoria. In altre parole la scienza non rappresenta solo un corpo di conoscenze organizzate e formalizzate. La scienza è anche e fondamentalmente ricerca. Una ricerca volta a conoscere e a capire sempre più e sempre meglio come è fatto e come funziona questo nostro complicatissimo mondo.

Fare scienza si identifica con l’interrogarsi, con l’indagare ed esplorare fatti e cose. Questo tipo di lavoro i bambini lo fanno spontaneamente sin dalla loro nascita ma si perde nel corso del percorso scolastico. L’intervento educativo deve tener conto di ciò e fornire stimoli, occasioni e strumenti per far acquisire agli studenti capacità sempre più ampie e affinate per poter compiere questo lavoro di indagine mantenendo viva (o risvegliando):

  • la curiosità cognitiva,
  • la voglia di sapere e di scoprire,
  • la fiducia di poter capire.

Pensare in senso creativo, in campo scientifico, significa aggredire i problemi, attivare processi vivi dei pensiero, alimentare l’evoluzione dinamica dell’intelligenza duttile, dell’esercizio dell’intuizione e dell’immaginazione, della capacità di progettare e formulare ipotesi, di controllare e verificare quanto prodotto e ricercato.

Per questo è necessario bandire forme di apprendimento consumate entro schemi rigidi di elaborazione del pensiero e puntare al recupero della congettura, dell’ipotesi, di una coscienza scientifica aperta a interrogare ogni problematica.
La società odierna deve far fronte ad un rinnovamento scientifico e tecnico accelerato in cui lo sviluppo delle conoscenze scientifiche e la creazione di prodotti di alla tecnologia (hi-tech), come anche la loro diffusione subiscono un’accelerazione sempre più rapida.

È necessaria, quindi, una diffusione della conoscenza in genere ed è indispensabile promuovere una nuova cultura scientifica e tecnica basata sulla sull’informazione e sulla conoscenza. E quanto più è solida la base di conoscenze scientifiche scolastiche, tanto più si può approfittare dell’informazione e della conoscenza scientifica e tecnica.

Gli atteggiamenti da promuovere

Gli atteggiamenti da promuovere attraverso il nostro progetto, insieme alle consapevolezze e le capacità che li accompagnano, sono diversi.

La curiosità cognitiva

StudentessaIl più importante ci sembra essere quello di curiosità cognitiva: il desiderio cioè di guardare e di esplorare, accompagnato dalla tendenza a porsi con frequenza dei perché e dal piacere che si prova quando a questi perché si riesce a trovare, da soli o con l’aiuto di altri, una risposta soddisfacente.

A questo atteggiamento si dovrebbe accompagnare la consapevolezza che nel mondo fisico ci sono sempre molte cose che non emergono da sole ma soltanto se si ha la pazienza di cercarle.

Capacità di analisi (dei fenomeni, degli oggetti, delle situazioni), che porti a vedere anche aspetti non vistosi della realtà, che non si impongono da soli ma vanno cercati con attenzione selettiva.

Il proprio pensiero alla prova

Un secondo atteggiamento può essere la disponibilità a mettere alla prova il proprio pensiero, e cioè a cercare di mettere tra loro in rapporto i dati raccolti per elaborare una spiegazione di insieme, pronti a modificare la propria opinione se certi dati la smentiscono, o se altri propongono spiegazioni più adeguate.

A questo secondo atteggiamento si dovrebbe accompagnare la consapevolezza che gli eventi che si svolgono nel mondo naturale non sono isolati, ma sono legati gli uni agli altri.

Capacità di sintesi, la capacità cioè di cogliere o stabilire dei rapporti.

La matematica

In questo processo di apprendimento (o di scoperta) la matematica è al tempo stesso mezzo e fine, linguaggio e strumento. Essenziale infatti sarà la possibilità di usare la matematica per costruire modelli atti a descrivere in modo efficace la realtà in contesti anche molto diversi tra loro. Modelli che rendano il problema (o la situazione) più facilmente manipolabile e controllabile dell’originale.

In concreto

Il progetto prevede due step:

In pratica il progetto prevede di affidare a un piccolo gruppo di studenti un problema basato su dati reali, su un esperimento, su misure strumentali, perché lo risolvano in autonomia, ricercando, con un minimo aiuto dell’insegnante, una strategia risolutiva, impiegando tutti gli strumenti a loro disposizione (siano essi procedure e metodi della matematica o applicazioni informatiche). In questo processo si deve lasciar loro la possibilità di sbagliare, di scegliere una strada senza uscita o troppo complessa perché … nell’esercizio, l’errore è semplicemente l’indicatore di un fallimento, la prova di aver fatto qualcosa che non andava. Affrontando un problema più complesso, invece, si prova una situazione nuova, senza una procedura da seguire. Così l’errore è messo nel conto, e se da un lato è percepito come inevitabile, dall’altro si pensa già a come superarlo. Questo assegna responsabilità ai ragazzi e li prepara alle sfide della vita … (Un bravo prof di matematica insegna a risolvere i problemi. E a sbagliare. Chiacchierata con Rosetta Zan di Nicola Di Turi: www.corriere.it/scuola/primaria/15_settembre_12/matematica-convegno-siena-rosetta-zan-problemi-errori-prof-sbagliare-f332e900-5932-11e5-bbb0-00ab110201c3.shtml, vedi anche Per riflettere sulla didattica della matematica in questo stesso blog).

Risolto il problema la soluzione viene discussa con il tutor esterno e il percorso si completa realizzando un fascicolo che guidi altri studenti lungo lo stesso percorso che loro hanno seguito per arrivare alla soluzione.
Per alcuni esempi del tipo di problemi da affrontare si può vedere Dinamica delle popolazioni e Rendimento di un’elica libera.

Le tre fasi del progetto
Il progetto è pensato in due step (il primo per studenti del terzo anno, il secondo per il quarto anno). Il primo step coincide con la fase 1, il secondo step con la fase 2 e 3.

Obiettivi

Il progetto, in armonia con il Piano Triennale dell’Offerta Formativa della scuola si propone di:

  • attuare finalità di apprendimento flessibili ma equivalenti a quelle tradizionali che colleghino i due mondi formativi: scuola e lavoro;
  • arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici con competenze spendibili nel mondo del lavoro;
  • favorire l’orientamento dei giovani per valorizzare le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimento;
  • creare un’occasione di confronto tra i saperi disciplinari e le esperienze professionali;
  • correlare l’offerta formativa allo sviluppo sociale ed economico del territorio;
  • rafforzare nelle alunne e negli alunni l’autostima e la capacità di progettare il proprio futuro;
  • sviluppare e favorire la socializzazione in un ambiente nuovo;
  • favorire la comunicazione con persone che rivestono ruoli diversi all’interno della società e del mondo del lavoro;
  • promuovere un atteggiamento critico e autocritico rispetto alle diverse situazioni di apprendimento;
  • promuovere il senso di responsabilità e rafforzare il rispetto delle regole;
  • favorire la motivazione e la rimotivazione allo studio;
  • rendere gli studenti consapevoli che la propria realizzazione nel mondo del lavoro è legata alle conoscenze, alle competenze e alle capacità acquisite durante il percorso scolastico;
  • orientare i giovani così da facilitarne le successive scelte.

Al termine di ogni step del percorso alle studentesse e agli studenti viene somministrato un questionario di autovalutazione degli obiettivi raggiunti e di valutazione del progetto e delle procedure messe in atto:

Competenze

In accordo con il Programma Triennale dell’Offerta formativa (PTOF) della scuola, il percorso proposto si pone l’obiettivo di aiutare gli studenti e le studentesse a:

  • evidenziare le proprie motivazioni in relazione al personale progetto professionale;
  • riconoscere e valutare situazioni e problemi di lavoro di diversa natura: tecnico-operative, relazionali e organizzative;
  • migliorare le proprie strategie di apprendimento;
  • pianificare strategie di azione per fronteggiare situazioni e risolvere problemi;
  • comunicare con altri in situazioni di interazione diretta o mediata da strumenti di diversa natura (soprattutto informatici);
  • operare attivamente nel gruppo di lavoro per affrontare problemi, progettare soluzioni e produrre risultati collettivi.