14 marzo, alle 15.00 (3/14 15): festa per pi greco anche quest’anno al liceo G.B. Grassi di Latina. Un centinaio di studenti, con alcuni insegnanti di matematica della scuola, insieme per celebrare questo strano e affascinante numero trascendente. Invitate speciali, e particolarmente gradite, alcune colleghe di altre discipline, giustamente curiose.
È andata particolarmente bene: un Pi-Day così non si vedeva da qualche anno. Nell’aria entusiasmo e divertimento da subito, ancora prima di iniziare. E poi il piacere di manipolare la matematica, di avere a che fare con i numeri e le formule, per una volta visti non come nemici ma come giocattoli, come curiosità. Tre ore intense ma appaganti, viene voglia di farlo ancora!
Il Pi-Day è una giornata che la scuola dedica al numero pi greco. Un pomeriggio a metà tra le attività di laboratorio e una celebrazione goliardica. Pomeriggio che si conclude con la festa vera e propria, con tanto di torta. Ogni attività ha per obiettivo quello di approssimare pi greco attraverso una misura, un esperimento, un calcolo, spesso usando le mani oltre che la mente. Maggiori informazioni sul Pi-Day del liceo G.B. Grassi si possono trovare seguendo questo collegamento.
Quest’anno, in particolare, si è pensato a due novità. Innanzitutto il pendolo: il periodo di oscillazione dipende sostanzialmente dalla radice quadrata della lunghezza del filo che sorregge la massa oscillante ma la formula contiene anche pi greco, per cui, misurando (più e più volte, per cercare di ridurre l’errore) il periodo di oscillazione, si può determinare un’approssimazione di pi greco per via indiretta. Dopo qualche tentativo ecco una buona approssimazione: 3.1409, due cifre decimali corrette.
Seconda innovazione: la formula di Eulero (una delle tante formule del tipo Machin), assolutamente più efficaci per cercare un’approssimazione di pi greco, infatti, dopo pochi tentativi abbiamo ottenuto 3.1415926. Ben sette cifre decimali! Si tratta di un laboratorio un po’ meno laboratorio degli altri, infatti qui non si misura una grandezza fisica reale (il tempo di oscillazione, la lunghezza di un fiume) né una probabilità (che un ago tocchi o meno una linea, che un sassolino caschi oppure no entro una fontana) ma si sfruttano particolari proprietà di alcune figure geometriche e qualche metodo matematico per ottenere una successione di numeri che via via, calcolatrice alla mano, si avvicinano al nostro famigerato pi greco.