Finale regionale Lazio
Il progetto RiA – Research in Action si è aggiudicato la finale laziale del Premio scuola digitale, la proclamazione questa mattina, in streaming video ovviamente.
Il nostro progetto è risultato il migliore tra i sei presentati a questa finale regionale (un progetto per ciascuna provincia del Lazio, a eccezione di Roma che ne presentava due). Motivo di orgoglio per la nostra città: entrambi i premi, sia quello destinato alle scuole del primo ciclo che quello per gli istituti superiori sono andati a istituzioni di Latina (per il primo ciclo l’istituto comprensivo Corradini-Frezzotti)!
Il format
Il format del premio prevedeva un video di presentazione di tre minuti e un pitch di due minuti, più un minuto circa di tempo per la giuria, presieduta da Amelia Criscuolo, docente distaccata presso l’Ufficio Scolastico Regionale. Qui di seguito il video di presentazione.
La presentazione
Siamo stati protagonisti di un percorso di alternanza peculiare: siamo diventati un istituto di ricerca, una vera e propria piccola azienda!
I nostri clienti sono istituti del CNR che ci hanno proposto vari problemi che spaziano dall’ingegneria navale alla teoria dei numeri, problemi che abbiamo dovuto sviluppare e risolvere autonomamente, fornendo ai committenti dati, idee e applicazioni per la soluzione: vere applicazioni della matematica alla realtà.
Per ogni percorso, abbiamo raccontato il lavoro in fascicoli-laboratori con analisi dei dati, tabelle, soluzioni e videotutorial: così chiunque può replicare i laboratori, tutto disponibile sul nostro blog.
Lo scopo del nostro lavoro infatti, è quello di produrre conoscenza!
Questo progetto ci ha messo a dura prova: ciascuno di noi ha dovuto mettersi in gioco, imparando a collaborare per sfruttare i punti di forza altrui e a confrontarci con nuovi strumenti: software CAS e linguaggi di programmazione.
I problemi poi erano reali, pertanto totalmente diversi da qualsiasi altra cosa fatta a scuola: abbiamo dovuto apprendere tutte le competenze necessarie ma anche cercare e scegliere gli strumenti adatti.
Siamo stati liberi di organizzare il lavoro come meglio credevamo, ma questo ha comportato anche la libertà di sbagliare. Abbiamo capito l’importanza degli errori: sono una misura della qualità del nostro lavoro, una spinta a migliorare!
Nell’ultimo anno abbiamo prodotto 5 nuovi laboratori, pubblicato altrettanti fascicoli/dispense ma soprattutto abbiamo imparato a essere poliedrici ed eclettici: ci danno un problema, ci pensiamo un po’ su, impariamo qualcosa di nuovo e … progettiamo una soluzione: la libreria in Python per lo studio dei numeri trascendenti o l’applicazione per pilotare un telescopio del LIDAR di Tor Vergata sono solo due esempi.