A cura di Federica Armitari, Lorenzo Diglio, Ivan Di Giulio, Francesco Elia, Giulia Giannini
Il nostro lavoro si è basato sulla modifica e sul potenziamento di un elaborato già esistente, frutto dell’impegno delle classi 5°E e 5°C dell’anno scolastico 2019/2020.
Elaborare un modello matematico per lo studio delle epidemie è utile a esplicitare e identificare le caratteristiche fondamentali di una malattia. È utilizzato per implementare e ottimizzare i programmi di individuazione, prevenzione, terapia e controllo. Il modello sarà implementato realizzando un’applicazione, che amplia le funzionalità della precedente, costruita con il generatore di codice Blockly.
Il progetto proposto dal nostro tutor, professor Eugenio Montefusco (Dipartimento di matematica, Università La Sapienza di Roma), si basa sulla creazione di un modello che soddisfi i requisiti precedentemente citati e che rappresenti lo stato di un individuo nel corso della malattia: infettivo, suscettibile, deceduto, guarito e vaccinato.
Il modello deve essere adattabile e può essere applicato a una serie di casi epidemiologici differenti, usufruendo di alcuni parametri fondamentali che ne modificano il comportamento e lo adattano alla realtà.
Il nostro progetto è improntato non solo allo studio del comportamento della malattia nel suo stato di diffusione ed evoluzione, ma anche sull’andamento dell’epidemia quando viene inserita la classe degli individui vaccinati.
Per fare ciò è necessario introdurre, in aggiunta ai parametri già utilizzati dai nostri colleghi lo scorso anno, nuove costanti, quali: vaccinati giorno, il numero di persone da vaccinare ogni giorno; numero vaccinati iniziali, gli individui vaccinati in partenza; durata vaccino, il numero di giorni in cui il vaccino è efficiente; vaccini max, la percentuale massima di persone vaccinabili.
E’ importante precisare che non si potrà mai raggiungere il 100% della popolazione vaccinata, poiché il modello non risulterebbe realistico.Il fine, infatti, è quello di vaccinare una percentuale di popolazione sufficiente per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge.